La scelta del partner non è mai casuale. Gli eventi che hai vissuto durante l’infanzia hanno creato in te degli schemi ben precisi, dei “modelli inconsci” che guideranno la tua scelta.
Sono tante le coppie che dimostrano una notevole difficoltà nel trovare un partner, o meglio il partner. La “persona giusta”.
Ma esiste un modo per capire se chi abbiamo di fronte è l’uomo/la donna che fa per noi?
Nel mio lavoro mi capita frequentemente di occuparmi dei problemi relazionali di coppia, delle difficoltà nel trovare un partner.
Ogni coppia segue un percorso ben preciso e strutturato, diviso in diverse fasi: dall’innamoramento, al conoscersi a fondo, fino ad arrivare ad un’unione profonda.
A prescindere che sia o meno la persona giusta, durante questo percorso quello che conta è la relazione creata e consolidata, che permette alla coppia di far fronte a qualsiasi problema o situazione.
Se consideriamo un piano teorico, sarebbe esattamente così.
Ma trovare la persona giusta non è così semplice.
Per capire quali meccanismi si innescano, dobbiamo scavare a fondo, molto a fondo. Dobbiamo andare indietro nel tempo, a quando gli uomini erano primitivi e governati dall’istinto.
In questo articolo scopriremo quali livelli agiscono durante la scelta del partner e come possiamo trovare la persona giusta.
Dio li fa e poi li accoppia
Non esiste niente di più gratificante per una persona come amare e essere amato dal proprio partner.
La felicità che si raggiunge con il partner non è paragonabile ad un altro tipo di felicità.
Ma nonostante l’iniziale fase di innamoramento, capiamo se il partner è la persona giusta solo dopo un po’ di tempo e dopo una convivenza.
Dio li fa e poi li accoppia. È questa è la risposta a tutti i problemi?
No, ma da qualche parte bisogna pur cominciare e questa risposta è un buon inizio.
Nell’essere umano esiste una sorta di schema, che gli permette di capire se la persona che ha di fronte può essere o no il partner giusto.
Spesso mi vengono poste queste domande:
- Quali caratteristiche ha la persona giusta?
- Come ci si accorge che è l’uomo giusto / la donna giusta?
- Innamorarsi di qualcuno è un evento puramente casuale oppure no?
- C’è qualcosa di predeterminato in questo evento?
- Che cosa esattamente ci guida in questa scelta?
La scelta del partner non è casuale, ma segue delle regole biologiche e psicologiche ben precise, che giocano un ruolo determinante nel far sì che ci orientiamo su di una persona piuttosto che su di un’altra.
Proseguendo nella lettura, scopriremo insieme le risposte a queste domande.
Regole biologiche in gioco nella scelta del partner
Facendo un passo indietro, con un po’ di immaginazione, proiettiamoci nella savana dove vivevano i nostri progenitori. A quell’epoca per i nostri antenati il problema della sopravvivenza era una cosa seria.
Seguendo le più recenti teorie evoluzionistiche, sul piano biologico l’uomo sceglie da sempre partner che possano garantire la continuità della specie, e la sopravvivenza dei figli.
Da questa esigenza, nell’uomo e nella donna sono nati meccanismi e strategie differenti di selezione del proprio partner.
Il piano psicologico che guida nella scelta di un partner
Partiamo dai proverbi: è più giusto dire “gli opposti si attraggono” o “chi si somiglia si piglia”?
Su di un piano propriamente psicologico, ciò che ci guida nella scelta del nostro partner è, in linea generale, il principio della somiglianza.
Nonostante l’attrazione fisica passionale richiede diversità, contrasto, desiderio di scoperta di tutto ciò che è nuovo e che non possiamo controllare, l’affinità di pensiero con il partner assicura la longevità della coppia.
Gli studi confermano che le coppie durature sono caratterizzate da un'alta somiglianza fra i partner relativamente a intelligenza, valori, personalità ed interessi.
Allora come mai spesso si sbaglia nella scelta del partner?
Perché occorre considerare anche il contesto e il momento mentale nel quale si sceglie il partner.
Se proviamo un vuoto affettivo, o non stiamo bene emotivamente, tendiamo ad attribuire pregi esagerati al nostro partner: con questo atteggiamento si evita la condizione di solitudine portando come risultato la creazione di un vincolo con un'altra persona.
Agiscono dei meccanismi inconsapevoli e speriamo che l’altra persona colmi le nostre carenze. Proiettiamo nell’altro le nostre necessità e i nostri desideri insoddisfatti.
Il modello inconscio
L’ultimo aspetto da considerare, il più importante e inconsapevole che ci guida nella scelta del partner, ha radici più profonde.
Si tratta del rapporto con i nostri genitori.
Loro sono il nostro primo amore, la mamma per i maschietti e il papà per le femminucce e questa esperienza imprime nella nostra mente un’idea di come dovrebbe essere una nostra futura relazione.
È così che cominciamo ad approcciarci al partner, con uno schema e un modello inconscio di come sarà quella relazione, consapevoli di cosa ci aspettiamo.
Lo schema ricalca quello che abbiamo sperimentato nel corso delle prime relazioni significative, quelle con i genitori. Lo stesso schema e viene riproposto in modo sistematico nelle relazioni intime.
Con questa idea in testa e con questo modello, ci muoviamo e districhiamo nella folla, cercando storie, visi e relazioni che ci aiutino a ritrovare quel modello.
Quindi saremmo più propensi a cominciare una relazione con chi ci da possibilità di replicare quello schema.
Conclusioni
Va detto che anche se oggi le relazioni sono cambiate, nell’uomo predomina l’istinto della vita, l’unione, la ricerca della persona giusta per generare nuova vita, per creare e costruire. Ed è sempre più evidente che gli esseri umani stabiliscono legami e vincoli partendo dal tipo di relazione che hanno stabilito con i loro genitori fin dalla nascita.
A tal proposito devo sottolineare un concetto importante: se lo schema che hai in mente e che andava bene, oggi non ti sta più bene occorre rimediare.
Ad esempio, se subisci continue violenze dal partner perché lo hai appreso dai tuoi genitori, oppure se accetti l’abuso di alcool da parte del partner perché presente nel tuo schema, puoi e devi chiedere aiuto ad un terapeuta.
Il suo compito sarà quello di sganciarti definitivamente da quel modello sbagliato di relazione di coppia appreso durante l’infanzia, permettendoti di trovare un partner che vada bene a te e che non rispecchi più lo schema disfunzionale del rapporto coniugale che avevano i tuoi genitori.

Pablo Neruda
E da allora sono perché tu sei, e da allora sei, sono e siamo, e per amore sarò, sarai, saremo.
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