Come controllare la rabbia: la parola allo Psicologo

Impara come controllare la rabbia e restare sereno come un monaco tibetano in meditazione anche nel bel mezzo di un uragano di urla e oggetti volanti

Sapevi che una delle emozioni più forti che l’uomo può provare è la rabbia?
Ebebne sì, non la paura, non la felicità, non la sorpresa… la rabbia!
Quando ci arrabbiamo andiamo seriamente in contro a situazioni in cui potremmo volontariamente fare del male a qualcuno. Non solo esseri umani: la nostra rabbia potrebbe essere rivolta persino verso oggetti inanimati (povero tavolo, povera sedia, povero mouse!).


C’è chi dice di non arrabbiarsi mai e chi invece è sempre pronto a scattare per un nonnulla.
La verità è che la rabbia è un’emozione che tutti noi conosciamo e che la maggior parte di noi, per cultura, educazione e timore etichetta come “negativa”.

Addentriamoci nell’analisi di questa emozione così travolgente. Seguimi, capiremo esattamente da cosa è composta, come controllarla e come incanalarla nella maniera giusta!

Da cosa nasce la rabbia

Le cause della rabbia sono innumerevoli: possiamo provare rabbia in seguito alla frustrazione dovuta agli ostacoli che interrompono una nostra attività o addirittura ci impediscono di realizzare i nostri obiettivi. Altra causa scatenante potrebbe essere una minaccia fisica, oppure un’affermazione che ci ferisce anche solo psicologicamente, espressa da un amico, un familiare o dallo stesso partner.

Da non dimenticare anche la rabbia che origina dal vedere i nostri principi morali messi in discussione dalle azioni di qualcuno: se, per esempio, un nostro principio è quello di “trattare in ogni situazione chi è più grande di noi con il dovuto rispetto rispetto”, il solo fatto di osservare un bambino che risponde maleducatamente al rimprovero del proprio genitore, può suscitarci una grande rabbia, sebbene la cosa non ci tocchi direttamente.

Queste ed altre sono le ragioni che possono provocare rabbia: non hanno la pretesa di essere esaustive poiché, a seconda del vissuto individuale, ognuno di noi ha nel proprio arsenale innumerevoli altre cause, del tutto soggettive, in grado di far scattare la collera.

Due diversi tipi di rabbia

Di certo, una classificazione è possibile: possiamo distinguere tra rabbia sana e rabbia malsana.
Questa classificazione parte dal presupposto che siamo degli esseri straordinari, in grado di provare emozioni. E ognuna di queste emozioni è funzionale a qualcosa di positivo, di migliorativo. Ognuna è un campanello, una finestra aperta a nuove opportunità. Sarebbe assurdo anche solo pensare che la rabbia, un’emozione, sia semplicemente fine a sé stessa e non possa essere costruttiva di qualcosa.

Ma veniamo ai nostri due tipi di rabbia.

  1. La rabbia sana è un fastidio, una irritazione utile, è quella che ci spinge a difendere i nostri diritti quando è importante farlo per non essere sopraffatti. In questi casi la rabbia è funzionale alla nostra sopravvivenza, diventa un campanello d’allarme che trilla quando qualcosa di nocivo ci sta per accadere.
  2. La rabbia malsana, invece, è una furia, un odio inutile e incontrollabile. Questo tipo di rabbia ci induce a comportarci in modo violento e aggressivo a provocazioni poco importanti. Ci arrabbiamo quando qualcuno viola una nostra regola personale o minaccia la nostra autostima con parole e azioni; oppure ci arrabbiamo quando ci sentiamo frustrati, quando qualcuno si intromette tra noi e il nostro obiettivo.



Sostanzialmente, le motivazioni sono le stesse sia per la rabbia sana che per quella malsana, è il modo in cui gestiamo questa emozione che cambia e che la trasforma da sana a malsana.
La rabbia malsana, quindi la rabbia espressa con furia e odio, rischia di causare rotture nelle nostre relazioni personali (partner, amici e familiari), creare problemi sul posto di lavoro e può avere conseguenze anche molto gravi.

Quali sono i sintomi della rabbia

Vediamo se ricordi queste sensazioni: senti il battito cardiaco aumentare, la pressione del sangue aumenta e il viso si arrossa. Le vene sul collo e sulla fronte si irrorano di sangue e si gonfiano, il respiro risulta alterato e provi una sensazione di irrigidimento generale: i muscoli si tendono, la schiena si drizza e protende leggermente in avanti.

Ecco, sei davvero molto arrabbiato!

Ora seguimi e vediamo, piuttosto, come sbollire tutta questa rabbia accumulata.

I passi per controllare la rabbia

L’intensità della rabbia può variare dal leggero fastidio alla furia totale, a seconda dei casi. Alcuni scattano immediatamente, alla minima provocazione esplodono. Altri, invece, hanno una grande capacità di autocontrollo e riescono a filtrare la rabbia o addirittura a non tradirla per niente. Tuttavia, questa condizione è tutt’oggi al centro di molti studi di medicina psicosomatica, secondo cui molte patologie affliggono le persone incapaci di esprimere rabbia, o che la indirizzano verso sé stessi invece che esprimerla verso coloro che l’hanno provocata.

Detto ciò, in stato di rabbia, prima di ogni altra cosa accertati se è in atto qualsiasi comportamento aggressivo. Se così è, c’è bisogno che tu lo blocchi immediatamente: se non lo fai, capiterai nella fastidiosa situazione di dover ritornare sui tuoi passi e scusarti verso le persone che potresti nel frattempo aver ferito in modo ingiustificato. Del resto, hai tutto il diritto di chiedere “qualche minuto per riflettere” in cui avrai modo di pensare alla situazione e a come affrontarla in modo ragionevole. Non avere fretta, potresti pentirtene.

Ascolta bene la tua rabbia per cercare di capire chiaramente il suo messaggio: dove ti senti colpito? Cosa vorresti? La rabbia che senti è proporzionata o esagerata rispetto alla situazione che l’ha provocata?

Come abbiamo visto, la rabbia può essere un’emozione sana: può aiutarti a proteggerti da abusi fornendoti la giusta energia per affrontarli. È questo il caso che stai vivendo?

Rilassati. Ci sono diversi comportamenti che puoi mettere in atto a questo proposito: respira profondamente e conta i respiri, osserva idealmente ogni tuo muscolo e cerca di rilassarlo.

Immagina di scacciare via la rabbia ogni volta che butti fuori l’aria e di incanalare benessere e rilassamento ogni volta che inspiri.

Ricorda: è vero che le emozioni possono modellare il tuo stato fisiologico, ma è anche vero l’esatto opposto! Inseguendo e raggiungendo rilassamento e serenità fisica, questa serenità invaderà anche i tuoi pensieri!
Fai attività fisica, o anche una passeggiata: nel tuo corpo verrà rilasciata endorfina, l’ormone del benessere, che ti darà una grossa mano nel gestire la rabbia a caldo.

Fatto questo, avrai schematizzato la situazione e sarai abbastanza lucido da poter decidere autonomamente il da farsi. Puoi arrabbiarti, dico sul serio. Se lo riterrai ancora giusto, potrai farlo, ma in maniera intelligente e costruttiva. Esprimi chiaramente e senza collera le tue richieste e lascia che l’altra persona faccia lo stesso. Trovate dei punti d’incontro, delle argomentazioni su cui siete entrambi d’accordo.

Ecco a questo proposito una massima che può esserti d’aiuto: È più facile passare dall’accordo all’accordo, piuttosto che dal disaccordo all’accordo.

Conclusioni

Spero tu abbia trovato le risposte che cercavi. Concludo con una breve storia che potrai trovare utile per rimodulare il tuo comportamento in relazione alla rabbia.


Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:


"Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?"


"Gridano perché perdono la calma" disse uno di loro.


"Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore.


"Bene, gridiamo perché desideriamo che l'altra persona ci ascolti" replicò un altro discepolo.


E il maestro tornò a domandare: "allora non è possibile parlargli a voce bassa?"


Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.


Allora egli esclamò:


"Voi sapete perché si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati?


Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro. D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano.


E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. È questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano."

Infine il pensatore concluse dicendo:

"Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare."

Gandhi

Hai trovato interessante questo articolo?

Pubblico spesso consigli come questo. Ognuno di essi potrebbe darti quell’informazione preziosa che ti serve per unire i puntini e migliorare, giorno dopo giorno.

Non negarti questo vantaggio: compila i campi, ti manderò una mail per ognuno dei prossimi consigli che pubblicherò.